Le tasse e il gioco delle tre carte

Precompilata al via mentre il governo ipotizza una riforma a metà della tassazione. La Lega vorrebbe la flat tax con deduzioni forfettarie al 5 per cento. Il Movimento 5 Stelle chiede invece di introdurre in Italia il modello francese del quoziente familiare. Ma Bankitalia svela il gioco: "Il Governo intende ridurre il prelievo
sui ceti medi e sul lavoro; il finanziamento di tale
intervento deriverebbe da una revisione complessiva delle agevolazioni fiscali". Con il rischio che siano in molti a pagare per una riforma a metà. "È condivisibile l'intenzione di non
ricorrere ad ulteriore indebitamento per approvare una riforma - ha spiegato Eugenio Gaiotti, capo dipartimento Economia e statistica della Banca d'Italia nell' audizione preliminare all'esame del
Documento di economia e finanza 2019 davanti alla 5a Commissione del Senato della Repubblica
(Programmazione economica e bilancio) e alla V della
Camera dei Deputati (Bilancio, Tesoro e Programmazione) - L'Irpef
contribuisce in misura significativa al finanziamento della spesa pubblica (con un gettito
pari a quasi il 10 per cento del PIL). Riduzioni del carico fiscale sul lavoro, se non
compensate da razionalizzazioni della spesa o delle cosiddette "spese fiscali",
condurrebbero ad aumenti del disavanzo non compatibili con la riduzione del peso
del debito pubblico. Il Governatore della Banca d'Italia
ha ricordato che il nostro Paese ha bisogno di una riforma fiscale organica, che
non riguarda solo l'imposizione sui redditi. Dall'istituzione dell'Irpef nei
primi anni settanta, sono state introdotte nuove forme di tassazione ed è stato
definito un complesso sistema di agevolazioni e di esenzioni senza seguire un disegno
organico. Un ripensamento della struttura complessiva della tassazione
dovrebbe tenere conto dell'obiettivo della semplificazione e delle conseguenze in
termini di progressività, redistribuzione e distorsione delle scelte degli
individui. Un sistema fiscale efficiente dovrebbe garantire un recupero di gettito anche
mediante un'efficace azione di contrasto all'evasione, per la quale andranno
valutate anche le modalità attraverso cui possono essere d'aiuto le nuove
tecnologie". Detta in altri termini, non c'è bisogno di flat tax o quoziente familiare, ma di rivedere la tassazione in maniera "progressiva" cioè definire un maggior numero di scaglioni Irpef in modo che si paghi secondo quanto si guadagna. E poi mettere mano a detrazioni deduzioni e regimi speciali, semplificando il fisco che grazie all'aiuto delle nuove tecnologie sia immediato per i contribuenti. Senza dimenticare la lotta all'evasione che meriterebbe ben altro dispiego di forze di quelle attualmente esistenti in Guardia di Finanza e all'Agenzia delle Entrate.